Manodopera, macchinari, attrezzature e davanzali su misura: ecco come ridurre i tempi di lavoro in cantiere senza rinunciare a risultati di qualità duraturi nel tempo.
In cantiere, così come in qualsiasi ambiente di lavoro nel quale cooperano più persone e realtà diverse alla finalizzazione ottimale di un progetto, è fondamentale l’organizzazione intesa nella sua totalità. Tempi, costi, attrezzature necessarie, macchinari, manodopera da coinvolgere devono essere previsti, nel limite delle probabilità, in un modello di programmazione ben preciso.
La crisi economica ed edilizia ha fatto sì che, negli ultimi 20 anni, in Italia la programmazione di cantiere seguisse un modello basato sull’ottenere il massimo delle attività al minimo costo. Una tendenza ottimale per le aziende in periodi di difficoltà, ma altrettanto difficile da coniugare con quel livello di qualità minimo accettabile che qualsiasi tipo di costruzione deve garantire a lungo nel tempo.
La crisi del cantiere: dove sono finite sicurezza, conformità e qualità?
Non si può parlare di opere edilizie quando, fin dai primi allestimenti del cantiere, mancano sicurezza e conformità del luogo di lavoro: una mancanza che, purtroppo, caratterizza la maggior parte delle costruzioni in corso d’opera nel nostro Paese. Tuttavia, è impensabile ridurre i tempi di lavorazione senza investire nella riduzione degli imprevisti (come ad esempio gli infortuni o i guasti tecnici), nelle attrezzature adeguate, nelle squadre di lavoro con la preparazione giusta e via così.
Macchine, attrezzature, squadre di lavoro: scegliere bene per risparmiare
Tenendo conto del costo della manodopera, dell’utilizzo dei macchinari e dell’acquisto delle attrezzature, il primo passo da fare per risparmiare tempo e costi in cantiere è senza dubbio investire nella scelta delle squadre di lavoro giuste.
In ogni cantiere, ogni squadra dovrebbe essere composta da almeno:
• 1-2 operai specializzati;
• 1-2 operai qualificati;
• 2 operai comuni ed esecutori.
Dati che variano la loro percentuale in base alle dimensioni del cantiere, ma che gettano le basi per condurre a termine il lavoro con il maggior successo possibile.
In molti cantieri, invece, si nota ultimamente la mancanza quasi totale di operai specializzati e qualificati per lasciar posto alla maggior parte di operai comuni ed esecutori. Una scelta che non può che comportare esecuzioni di dubbia qualità, rischi sulla sicurezza e risultati apparentemente buoni solo nell’immediato.
Soprattutto nelle opere edilizie, le lavorazioni eseguite da manodopera inesperta rivelano problematiche fin dai primi anni di utilizzo delle infrastrutture, dando il via a un’infinita catena di risarcimenti, assicurazioni, lavorazioni aggiuntive che, alla fine dei conti, vanno ad aumentare notevolmente il costo totale del lavoro.
Anche la scelta delle attrezzature adeguate fa la differenza: ridurre i tempi di lavoro in cantiere, senza ridurre anche la qualità dell’operato, non è per niente impossibile, anzi. Oltre alla scelta dei professionisti, fa ovviamente la differenza anche la scelta delle attrezzature. Se, ad esempio, il problema principale dei ponti termici nelle opere edilizie si trova proprio in corrispondenza del foro finestra, inutile investire in complicatissime cornici da assemblare quando la manodopera di cantiere non è adeguatamente specializzata ad affrontare l’impresa né i tempi di lavorazione gli consentono di farlo.
Ridurre i tempi di lavoro in cantiere con i davanzali su misura
Abbiamo detto che ridurre tempi di lavoro in cantiere, in particolare nell’istallazione del foro finestra, senza rinunciare alla qualità è possibile, ma che dipende soprattutto dalla scelta delle attrezzature da utilizzare. In quest’ottica, entrano in gioco svolgendo un ruolo fondamentale i profili e i davanzali su misura pre-fabbricati in alluminio.
Davanzali di questo tipo sono ideali per interventi di isolamento termico a cappotto e hanno un’efficacia protettiva pari ai davanzali tradizionali, ma con più vantaggi, come ad esempio una grande resistenza a lungo nel tempo, un’impermeabilità totale che salvaguarda la muratura, una perfetta compatibilità con ogni tipo di intervento di isolamento termico e la massima facilità di installazione.
L’ingombro dei davanzali in alluminio su misura deve essere millimetrico per dare più spazio possibile al materiale isolante, deve lasciar filtrare al massimo la luce dalla finestra e devono migliorare l’efficienza energetica dell’infrastruttura nel quale vengono installati.
Con queste premesse, il foro finestra diventa l’alleato del cantiere permettendo alla squadra di lavoro di semplificare le fasi di installazione risparmiando tempo e garantendo al tempo stesso un ottimo risultato sia estetico sia strutturale.
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Lunga durata nel tempo, estetica di design, resistenza termica e tanti altri motivi per scegliere un davanzale su misura nelle costruzioni abitative e industriali.
L’edilizia moderna parla chiaro: tecnologie, progetti e nuovi materiali devono essere pensati e utilizzati con l’obiettivo principale di favorire l’efficienza energetica delle strutture abitative e industriali. A partire da questa nuova concezione del costruire e del progettare, è nata l’esigenza di ripensare anche il davanzale come una parte fondamentale e insostituibile dell’intero spazio domestico e professionale.
Non stiamo parlando di un davanzale qualunque, ma di una vera e propria soluzione su misura capace di durare a lungo nel tempo e di proteggere adeguatamente il foro finestra in tutte le stagioni dell’anno.
Come si riconosce un davanzale di bassa qualità
Per riconoscere un davanzale di bassa qualità bastano pochi mesi. Se l’applicazione non fa il suo dovere, in inverno la muratura del foro finestra appare fredda, umida, addirittura ricoperta di muffa e con un alto indice di trasmissione termica causato probabilmente dal mancato contatto tra davanzale, cappotto e struttura muraria.
Muffa e umidità: quando risparmiare non conviene
Le cause della muffa e delle macchie di umidità sotto alla finestra sono sempre collegate alla qualità del davanzale scelto, al materiale in cui è realizzato, alla posa scorretta del davanzale con il cappotto isolante e la parete. Soprattutto d’inverno, il ponte termico che si crea tra il freddo esterno e il caldo interno genera, tra il muro e la finestra, un continuo strato di condensa.
Quando il vapore acqueo presente nell’aria incontra una superficie più fredda, si innesca il cosiddetto «punto di rugiada», ossia quel fenomeno chimico che crea gocce d’acqua. A contatto con la muratura, queste gocce provocano macchie di umidità e, successivamente, muffa.
Evitare tutti questi inconvenienti diventa assolutamente difficile quando i davanzali sono standard e quindi non si adattano a tutte le esatte scantonature del foro finestra, oppure vecchi, danneggiati dal tempo o realizzati in marmo: questo materiale altamente assorbente trattiene infatti l’acqua e la rilascia gradualmente logorando la qualità della muratura nel giro di poco tempo.
PERCHÉ SCEGLIERE UN DAVANZALE SU MISURA?
Andiamo al dunque: abbiamo visto quali sono i motivi per cui NON scegliere un davanzale standard. Vediamo adesso quali sono invece tutti i motivi per scegliere un davanzale su misura.
1. Adesione perfetta e possibilità di coibentazione
Prima di tutto, un davanzale su misura aderisce perfettamente al foro finestra e al cappotto isolante, qualsiasi siano le scantonature del muro, del vetro, dell’infisso, della persiana e della zanzariera applicati. Sporge inoltre dal muro
Un altro dettaglio da non sottovalutare: il davanzale su misura deve essere coibentabile. Cosa che riduce al 100% qualsiasi tipo di trasmissione termica in prossimità del foro finestra. Infine, il materiale utilizzato per la posa deve essere un MS polimero, oppure un materiale che rimanga elastico a lungo dopo l’asciugatura e che si adatti a eventuali minime deformazioni termiche strutturali dell’edificio.
2. Addio alla muffa con i sistema rompigoccia
Per salvaguardare il più possibile e a lungo nel tempo la muratura esterna e interna della struttura, un buon davanzale su misura prevede sempre un sistema rompigoccia, ovvero un gocciolatoio distanziato dal muro che occupa tutta la sporgenza.
3. Materiali adatti, resistenti e duraturi a lungo nel tempo
Il materiale che compone il davanzale è in assoluto una delle caratteristiche che definisce la sua qualità e la sua durata a lungo nel tempo. Nella maggior parte delle case, fino a qualche anno fa i davanzali venivano realizzati in marmo per ovvie ragioni estetiche, senza considerare la sua capacità assorbente.
Il materiale ideale per i davanzali di oggi è la lega di alluminio/magnesio. Si tratta di un materiale ancora più performante dell’alluminio che:
• elimina le dilatazioni termiche;
• non forma condensa nel punto di posa;
• resiste alla formazione di elementi salini;
• può essere facilmente modellato su misura con taglio laser;
• può essere decorato con tante diverse finiture a piacere.
4. Inclinazione, rialzi laterali, sporgenza e testatine ad hoc
L’inclinazione realizzata su misura permette di adattare il davanzale alle caratteristiche meteorologiche della Regione in cui verrà installato, prevedendo maggior pendenza in caso di frequenti nevicate o piogge continuative nelle stagioni più fredde. Anche i rialzi laterali cambiano per tutelare il più possibile la muratura, appoggiandosi all’interno oppure sporgendo all’esterno, e possono essere uno o più.
Per ragioni estetiche, il gocciolatoio personalizzato può aderire il più possibile al muro senza creare quindi sporgenze visibili o particolarmente importanti.
Infine, scantonature e modanature possono essere facilmente realizzate con taglio laser e con una precisione millimetrica. Le testine, invece, devono essere rigorosamente chiuse per contenere il gocciolatoio.
5. Ampia possibilità di personalizzare l’estetica
Un davanzale su misura, moderno e in lega di alluminio/magnesio non ha niente da invidiare ai vecchi davanzali lavorati a mano, anzi. L’estetica è ancora più personalizzabile, oltre che nella forma anche nella verniciatura con un’ampia gamma colori della Scala RAL.
6. Zero perdite di tempo in cantiere
Poter contare su un davanzale su misura significa azzerare al massimo anche le perdite di tempo in cantiere, velocizzando i lavori e quindi diminuendo le spese.
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Isolare o non isolare? Ecco come funziona il tetto freddo ventilato isolato e come deve essere sfruttato al meglio per rendere più confortevole l’habitat della casa.
Il tetto ventilato isolato, anche chiamato «tetto freddo», è una tipologia di copertura adottata soprattutto nelle abitazioni che, grazie alla sua particolare stratigrafia, permette di rendere particolarmente confortevole l’habitat domestico nei mesi più caldi.
La struttura del tetto ventilato è composta da:
• uno strato di tenuta del vapore (facoltativo);
• una copertura termoisolante;
• uno strato di ventilazione con intercapedine;
• lo strato esterno di copertura con i classici colmi;
• aperture di areazione collocate in diversi punti della copertura esterna.
Non solo tetto freddo: 4 tipologie di coperture diverse
Abbiamo detto che il tetto ventilato isolato, quindi, è una copertura normalmente destinata alle abitazioni, ma non sono poche le architetture (soprattutto datate) che presentano altre tipologie di tetti non isolate e non ventilate (spesso in ambito agricolo), non isolate ma ventilate (anche in questo caso destinate all’agricoltura) oppure isolate ma non ventilate (come garage, gazebo esterni e rimesse).
1. tetto non isolato e non ventilato: generalmente usato per edifici non abitabili;
2. tetto non isolato, ma ventilato: anche questo non adottato per edifici abitabili;
3. tetto isolato, ma non ventilato: preferibile per le opere accessorie;
4. tetto ventilato isolato (tetto freddo): ideale proprio per le abitazioni.
A che cosa NON serve il tetto ventilato isolato
A questo punto, l’utilità di una copertura adeguata alle abitazioni domestiche è evidente. Cerchiamo invece di chiarire a che cosa NON serve il tetto ventilato isolato: NON serve per rimediare alle mancanze di un foro finestra di bassa qualità. Molto spesso, il principale problema di una casa con un alto indice di trasmittanza termica non è la mancanza di un buon isolamento delle pareti o di un buon sistema ventilato del tetto, ma una scarsa qualità degli infissi e dei davanzali.
Il foro finestra giusto per la casa con tetto ventilato isolato
A volte capita di trovarsi davanti a situazioni nelle quali è evidente che l’investimento maggiore sia stato destinato proprio all’isolamento della casa attraverso murature, tetto e impianti di ultima generazione. Meno attenzione viene invece dedicata alla scelta degli infissi e alla cura dell’intero foro finestra, causando dispersioni di calore d’inverno, un alto indice di trasmittanza termica d’estate e vanificando buona parte degli investimenti destinati all’isolamento del resto della casa.
La scelta dei davanzali gioca un ruolo fondamentale nell’isolamento termico degli ambienti, nel confort dell’habitat e nel valore totale della costruzione.
I davanzali ideali per la casa con tetto ventilato isolato devono:
• prima di tutto, avere la dimensione giusta rispetto al foro finestra;
• avere una struttura coibentata per il cappotto termico;
• essere in un materiale resistente alla corrosione, come ad esempio il Paralum;
• prevedere una dilatazione termica pari a zero;
• evitare al massimo la formazione di condensa;
• essere protetti con vernici resistenti agli impatti.
Altre caratteristiche, come il gocciolatoio integrato e il contorno rialzato per quanto riguarda i davanzali oppure il sistema imbotte per incorniciare l’intero foro finestra, permettono di salvaguardare ancora di più la salute degli infissi e di garantirne una lunga durata nel tempo.
L’intero «sistema casa» gira attorno alle tante piccole scelte che determinano il futuro dell’intera costruzione e il benessere di chi la abiterà. Per isolare adeguatamente un ambiente non basta investire in un cappotto termico e in un tetto ventilato isolato, ma diventa fondamentale prestare attenzione anche a tutti quei punti della casa che possono in qualche modo diventare fonti di dispersione o di trasmissione, in primis il foro finestra, gli infissi e i davanzali.
Vuoi saperne di più su come funziona il tetto ventilato e sfruttare al meglio l’investimento? Contattaci!
L’isolamento termico della casa in legno: niente di più semplice, economico e performante.
Anche in Italia, così come in moltissimi altri Paesi del mondo, continua ad aumentare il mercato delle case in legno prefabbricate. Il sesto Rapporto Case ed Edifici in Legno del Centro Studi Federlegno Arredo (2021) colloca addirittura l’Italia in quarta posizione tra i Paesi Europei che producono più edifici prefabbricati in legno, subito dopo Germania, Regno Unito e Svezia.
Nel 2020 nonostante gli effetti della pandemia, è stato raggiunto un fatturato complessivo di 1,39 miliardi di euro ed è sempre più sviluppata complessità ingegneristica delle opere: è chiara, infatti, la tendenza a realizzare soluzioni multipiano attraverso le costruzioni in legno. Le maggiori città del Nord e Centro Italia presentano, ormai, numerosi esempi di come l’ingegneria in legno si sviluppi in altezza.
È il Trentino-Alto Adige ad ospitare le imprese più grandi specializzate nel settore: dalle aziende di questa regione viene realizzato il 49% della produzione complessiva, mentre le prime regioni per numero di costruzioni, oltre all’area atesina, sono Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Marche.
Il mercato delle costruzioni in legno aumenta, anche in Italia, a dispetto invece delle costruzioni in muratura, in netto calo a causa di costi, tempi e risorse necessarie elevate.
Costruzioni in legno prefabbricato: tutti i vantaggi
Oltre a essere sostenibili, le costruzioni in legno prefabbricate hanno anche vantaggi diversi: costano meno (sia per l’acquirente finale, ma anche per il costruttore stesso), possono essere realizzate in tempi molto ridotti, sono più performanti dal punto di vista dell’isolamento termico e del risparmio energetico e, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, sono robuste e durature molto a lungo.
Le nuove case in legno prefabbricate vengono spesso abbinate a impianti fotovoltaici, pannelli solari e sistemi di ventilazione meccanica controllata che, messi insieme, abbattono i costi di gestione della vita domestica e mantengono l’ambiente interno della casa piacevole e sano da vivere.
La stabilità statica, inoltre, le rendono la soluzione ideale soprattutto per le zone d’Italia ad alto rischio sismico. Negli ultimi anni, inoltre, le costruzioni in legno sono sempre più gettonate anche per le attività professionali e commerciali.
Abbattere i costi per l’isolamento termico della casa in legno
Diversamente dalle costruzioni in muratura, le case in legno prevedono l’utilizzo di pochissimi materiali per raggiungere ottimi risultati, ed è proprio per questo che la crescita delle costruzioni prefabbricate aumenta esponenzialmente ogni anno.
Per quanto riguarda l’isolamento termico, c’è da dire che anche in questo caso i risultati sono ottimi, a partire dall’incoraggiante valore del legno lamellare che presenta un coefficiente di conducibilità termica molto basso. La resistenza termica del legno è infatti quasi 400 volte superiore rispetto a quella dell’acciaio e 10 volte rispetto a quella del cemento.
Questo significa che i costi per l’isolamento termico della casa in legno si abbattono letteralmente da soli, ma non significa che non sia necessario l’abbinamento a un rivestimento in fibra di legno o in lana di roccia, soprattutto per isolare la casa dal freddo durante l’inverno.
Il design del foro finestra tutela il «benessere» della casa
Anche la scelta del foro finestra può fare la differenza nell’isolamento termico e richiede le stesse attenzioni delle installazioni su base muraria. Oltre all’indice della trasmittanza termica, valore non sottovalutabile quando si scelgono le finestre della casa in legno, è importante valutare il design delle finestre e quello dei balconi.
Un buon design del foro finestra deve prevedere soluzioni di protezione delle pareti in legno, quindi:
• un gocciolatoio integrato, per permettere alla pioggia e all’umidità di scivolare via e di non ristagnare a ridosso o addirittura all’interno delle pareti;
• un controrialzo, per proteggere il punto in cui la finestra posa sulla struttura della casa e non creare ponti termici;
• un sistema imbotte, per proteggere completamente tutto il contorno del foro finestra senza l’utilizzo di viti antiestetiche e permettendo adattamenti anche su misura.
Vuoi ricevere altri consigli sui migliori davanzali per case in legno? Contattaci!
Oltre il cappotto termico e la coibentazione della casa: sfruttare il foro finestra per isolare una casa dal freddo.
Non è mai troppo presto per prepararsi al prossimo inverno. In questo post abbiamo detto che, grazie al cappotto termico, possiamo isolare una casa dal freddo e risparmiare fino al 20% dei costi in bolletta. In realtà, un appartamento ben isolato può arrivare a ridurre le spese anche del 35-40%, ma nella maggior parte dei casi coibentare non basta.
L’efficienza energetica di una casa è un dato fondamentale per aumentarne il valore, oltre che per tutelare il benessere di chi vivrà all’interno dell’immobile una volta acquistato. La qualità delle opere murarie riveste quindi sicuramente un ruolo decisivo nell’isolamento termico che va di pari passo con quella della qualità degli infissi.
Il foro finestra come principale fonte di dispersione di calore
Nella maggior parte delle case, il 70% dell’energia impiegata per riscaldare gli ambienti si disperde proprio in corrispondenza del foro finestra. Le cause possono essere diverse, tra cui:
1. infissi vecchi o di scarsa qualità;
2. isolamento insufficiente all’interno della muratura;
3. posizionamento sbagliato del serramento all’interno della muratura.
La terza causa è forse la più frequente e la meno approfondita nel mondo dell’edilizia e tra gli addetti ai lavori. Succede quindi che, in una casa nuova o ristrutturata, coibentata e con cappotto termico, la dispersione del calore si faccia sentire semplicemente perché il serramento in opera è solo posato su una spalletta, perché il il controtelaio esterno non posa sull’isolante oppure perché non è stato creato un risvolto esterno o interno adeguato.
Portare a zero il valore PSI del ponte termico
Portare a zero il valore PSI del ponte termico nel foro finestra non è così difficile come si può pensare, basta prestare attenzione ai giusti dettagli nella fase di messa in opera degli infissi.
• In caso di parete monolitica: si può creare una spalletta nella muratura e isolarla con il coibentante. È importante ricordarsi di isolarla altrimenti, in quel punto, la dispersione termica sarà sempre molto alta;
• in caso di cappotto esterno: la posa del serramento può essere a metà spalletta, a filo con la muratura esterna oppure direttamente nell’isolante. Nel primo caso, va però creato un risvolto, nel secondo l’isolante deve invece sormontare la muratura, mentre nel terzo bisogna fare attenzione che lo spessore del coibentante sia sufficiente, almeno 12 cm.
• in caso di cappotto interno: valgono le stesse indicazioni relative al cappotto esterno, a patto che non ci si dimentichi mai di risvoltare con l’isolante.
• in caso di isolamento a intercapedine: la soluzione ideale, per abbattere il valore PSI del ponte termico sul foro finestra, è posizionare gli infissi il più possibile a contatto con l’isolante.
Vuoi saperne di più su come isolare la casa dal freddo? Contattaci!
Che cos’è, come si realizza e a che cosa serve il cappotto termico per isolare la casa. Ma soprattutto quanto contano gli infissi nell’efficacia dell’intervento.
La casa dei sogni esiste: è calda d’inverno e fresca d’estate, favorisce il ricircolo dell’aria, vive con poca energia e rispetta il Pianeta ed è piacevole da vivere in ogni stagione dell’anno. In altre parole, è una casa ben isolata dagli agenti esterni grazie a un cappotto termico e a degli infissi di qualità.
Che cos’è il cappotto termico
Il cappotto termico è un’operazione che permette di «ricoprire» le pareti e il soffitto di un edificio, o di un singolo appartamento, con materiali isolanti. Questo tipo di intervento fa sì che nei mesi freddi la casa non disperda calore e che nei mesi caldi non lo faccia entrare.
L’isolamento a cappotto può essere realizzato su qualsiasi abitazione, anche su edifici molto vecchi, ed è solo uno dei tanti metodi che permettono di abbassare notevolmente le bollette di casa –> Scopri come abbassare le bollette della casa!
Diverse tipologie: cappotto interno o esterno?
Il cappotto termico può essere di due diverse tipologie:
• cappotto esterno: prevede l’installazione di pannelli d’isolamento sulle murature esterne della casa. Viene scelto per isolare i nuovi edifici e le abitazioni in ristrutturazione.
• cappotto termico interno: prevede l’installazione dei pannelli d’isolamento nella parte interna delle pareti. Viene spesso adottato per isolare case già esistenti o singole unità situate all’interno di contesti numerosi, come ad esempio un appartamento che fa parte di un condominio. Di solito, è considerato una seconda scelta perché può rivelarsi leggermente meno efficace rispetto al cappotto esterno, inoltre comporta inevitabilmente la riduzione dello spazio abitativo interno.
I materiali del cappotto termico
Per realizzare un cappotto termico, interno o esterno che sia, si possono utilizzare materiali diversi:
1. materiali isolanti sintetici: possono essere il poliestere espanso o estruso, il poliuretano o il polietilene e sono tutti ovviamente prodotti chimici;
2. materiali isolanti vegetali: cellulosa, fibra di sughero o fibra di legno. Sono in assoluto i materiali termoisolanti vegetali più sostenibili;
3. materiali isolanti minerali: si tratta ad esempio della classica lana di vetro o di roccia. Hanno un’ottima efficacia e durano molto a lungo nel tempo.
Perché installare un cappotto termico a casa?
Scegliere di termoisolare la casa con un cappotto interno o esterno significa aumentare il benessere di chi la abita, migliorare l’efficienza energetica dell’edificio, abbattere i costi delle bollette e rispettare il Pianeta riducendo gli sprechi.
Inoltre, gli interventi di installazione dei cappotti termici in casa rientrano nell’Ecobonus approvato anche per il 2018 e, quindi, le relative spese sono detraibili fino al 65%.
Quanto conta l’infisso giusto nell’isolamento termico della casa
A che cosa serve isolare le pareti di un edificio se poi gli infissi non sono altrettanto isolanti? Molto spesso, quando si avvia un progetto di termoisolazione della propria casa ci si dimentica di pensare ai dettagli più semplici, ma fondamentali, come ad esempio la scelta di nuovi infissi per evitare la dispersione del calore da porte e finestre.
Sembra banale, eppure non lo è: nelle case con cappotto termico è fondamentale abbinare davanzali coibentati e adeguati. Questo tipo di davanzale può essere applicato sopra a quello vecchio e permette di eliminare completamente i ponti termici.
Le soluzioni ideali sono:
• i davanzali con gocciolatoio integrato e con contorno rialzato;
• il sistema imbotte con gocciolatoio che ricopre tutto il foro finestra e anche le vecchie soglie in pietra.
Vuoi capire meglio a che cosa serve il cappotto termico e come ottimizzarne l’efficacia? Contattaci!
Tutto quello che bisogna sapere per coibentare la casa correttamente e rendere davvero efficace l’isolamento termico di un ambiente domestico.
Si sente sempre più spesso parlare della coibentazione della casa come di una tecnica quasi «magica» per ottenere il massimo comfort e le condizioni ideali di vita all’interno di un’abitazione domestica. Cerchiamo di capire meglio di che cosa si tratta, quali sono realmente i benefici che comporta questa scelta e quali sono le caratteristiche deve avere una casa per rendere davvero efficace l’intervento.
Che cosa significa coibentare la casa
La coibentazione, in parole semplici, è una tecnica di isolamento che permette di:
1. eliminare la dispersione termica in un ambiente;
2. ridurre i consumi energetici della casa;
3. rispettare il Pianeta;
4. risparmiare nelle bollette;
5. vivere meglio.
In altri termini, possiamo dire che la tecnica della coibentazione di una casa ha l’obiettivo di mantenere uno spazio domestico il più possibile caldo d’inverno e fresco d’estate, apportando un netto miglioramento della qualità della vita di chi lo abita.
L’isolamento di una casa attraverso la tecnica della coibentazione termica permette inoltre di risparmiare fino al 70-80% in bolletta, insieme a tante altre accortezze che riducono gli sprechi energetici –> Scopri anche come abbassare le bollette a casa!
Coibentare la casa: perché?
Tutte le case possono essere isolate con interventi più o meno impegnativi, che siano case molto vecchie o nuove. In alcuni casi, gli interventi di isolamento termico sono talmente semplici da richiedere una sola giornata di lavoro. Ovviamente, ogni progetto richiede tecniche diverse:
• le case con intercapedine, con muri a cassetta o a cassa vuota, richiedono l’insufflaggio (cioè il riempimento) dei muri con prodotti isolanti;
• le case senza intercapedine richiedono invece l’installazione di un cappotto termico esterno o interno, quindi di pannelli isolanti attraverso tecniche di fissaggio e di rivestimento.
Entrambe le tecniche possono essere applicate sia in un solo appartamento che si trova all’interno di un complesso di abitazioni, sia su un intero condominio e anche su singole case.
Coibentazione efficace: una questione di isolamento degli infissi
Abbiamo detto che coibentare una casa significa renderla il più possibile «impermeabile» alle condizioni climatiche esterne. Va da sé che non può esserci un buon isolamento se gli infissi sono la prima causa di dispersione termica all’interno dell’ambiente.
Isolamento degli infissi e coibentazione della casa sono due interventi di pari importanza che aumentano esponenzialmente l’uno l’efficacia dell’altro. Per questo motivo, e per rendere ancora più efficaci gli interventi di isolamento termico delle abitazioni, in commercio esistono tantissimi sistemi di davanzali coibentati che, in pochi millimetri di spazio, chiudono perfettamente tutti i fori porta e finestra.
Le tecnologie di ultima generazione hanno permesso inoltre di creare davanzali dal design minimale, con gocciolatoio integrato, disponibili in tante finiture e dimensioni diverse, personalizzabili oppure con sistema imbotte per incorniciare l’intera finestra e ricoprire le vecchie soglie in pietra. Installazioni, queste, che grazie alla loro facilità di posa richiedono addirittura pochi minuti di lavoro. Pochi minuti, per un futuro sicuro a lungo.
Vuoi saperne di più sull’importanza di coibentare la casa? Scrivici!
Consigli utili per abbassare le bollette del riscaldamento e migliorare il risparmio energetico della casa.
Il risparmio energetico è un tema molto sentito, soprattutto negli ultimi anni e soprattutto in Italia, non solo tra i singoli privati, ma anche direttamente da costruttori, architetti e ingegneri. L’esaurimento delle risorse per produrre energia e il riscaldamento globale sono i motivi principali della sensibilizzazione sempre più insistente verso l’ottimizzazione delle risorse per limitare i consumi, in casa e non solo.
Ogni giorno, ognuno di noi consuma molta più energia di quanto potrebbe immaginare e a causa di comportamenti molto spesso sottovalutati: dall’abuso dell’illuminazione degli ambienti all’«abbandono» degli elettrodomestici in standby, dall’utilizzo esagerato dei termoconvettori per scaldare gli spazi all’uso smisurato dei condizionatori in estate, fino all’utilizzo troppo frequente di forno e fornelli a gas per cucinare.
Come capire quanto consuma la nostra casa?
Capire quanto consumiamo è molto semplice: basta procurarsi un dispositivo di monitoraggio dell’energia, uno strumento facilmente recuperabile anche online a prezzi accessibili a tutti, che permette di capire quanti kw consumiamo in casa durante il giorno.
E quanto disperdiamo?
Molto più difficile è, invece, capire quanto la nostra casa disperde energia nell’ambiente. Per individuare la causa delle perdite di calore è necessario eseguire una termografi a, ovvero un’operazione che consente di trovare spifferi, macchie di umidità, isolamenti insufficienti e via così.
5 consigli per abbassare le bollette del riscaldamento
Se una casa è molto fredda d’inverno e altrettanto calda d’estate, molto probabilmente richiederà ogni stagione investimenti impegnativi. In poche parole, chi vive in questo tipo di casa si trova periodicamente a dover pagare bollette decisamente consistenti. Ecco quali sono i primi 5 passi da fare per iniziare ad abbassare le bollette di casa:
1. valutare la qualità del sistema di riscaldamento: i vecchi sistemi di riscaldamento centralizzati, così come le vecchie caldaie ad accumulo, consumano molto di più rispetto alle moderne caldaie private. Ricordiamo che chi sceglie di sostituire i vecchi impianti può usufruire dell’ecobonus fino al 65% per interventi di risparmio energetico;
2. controllare lo stato dei termosifoni: i residui d’aria e di polvere possono influenzare il corretto funzionamento del sistema di riscaldamento domestico;
3. tenere sotto controllo la caldaia: basta un breve appuntamento ogni anno per garantire «buona salute» al proprio impianto di riscaldamento, oltre che per essere in regola con la Legge;
4. di notte, abbassare la temperatura di 1 grado: questa abitudine permette di ridurre i consumi legati alla produzione di calore in casa di circa il 6%;
5. valutare lo stato di porte e finestre e dei relativi isolamenti: molto spesso, soprattutto nelle case vecchiotte, lo spazio che si trova tra finestra, muro e davanzale non è correttamente isolato. A volte, addirittura, muro e finestra non sono esattamente delle stesse dimensioni e, per rimediare, si utilizzano strati di isolante che, a lungo andare, possono deteriorarsi facendo entrare spifferi e umidità.
Un sistema completo per tutto il foro finestra Per evitare i problemi relativi all’isolamento degli infissi, o per rimediare una volta riscontrati spifferi derivanti da porte e finestre, è possibile approfittare delle detrazioni fiscali del 55% previste dalla «Finanziaria» per investire su delle nuove ed efficienti installazioni complete per tutto il foro finestra, come ad esempio quelle previste dal sistema Alusill di Dainal.
Vuoi ricevere altri consigli per migliorare il risparmio energetico a casa e abbassare le bollette? Scrivici!
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